Ammettiamolo, se c’è da rinnovare non viene (quasi mai) istintivo prendersi cura dell’esterno. Eppure le facciate, volto della casa e scudo contro le intemperie, sono le vere protagoniste delle nostre città, da sempre espressione pura dello spirito dei nostri tempi e spesso anche un po’ specchio di noi che le abitiamo… Per questo dovremmo prendercene più cura, strutturalmente ed esteticamente. Per poter esclamare fieri: ecco la vedi, quella è la mia casa.
Non c’è beauty care per muri stressati che garantisca lo stesso risultato di un “setoso” impasto alla calce.
Regola numero uno: se non vogliamo più vedere i segni del degrado sui muri sofferenti e soffocati da strati su strati di prodotti sintetici e impermeabilizzanti che ne hanno chiuso “i pori”, dobbiamo rinnovarli in modo da permettere alla loro superficie di smaltire il vapore acqueo e scongiurare così i fenomeni di umidità. A questo scopo sono perfetti i prodotti traspiranti. Primo tra tutti la calce, un materiale riconosciuto come ecologico a partire dall’antichità che, oltre a favorire il mantenimento di un ambiente sano, assorbe l’anidride carbonica e aiuta a ridurre i consumi energetici, più di quanto potrebbe fare un legante cementizio.
Se vogliamo davvero risanare la muratura dal profondo, dovremo prima eliminare il vecchio intonaco e poi applicare (o fare applicare da un professionista) un nuovo trattamento protettivo multistrato ed ecosostenibile mirato a base di calce idraulica naturale. Il sistema è formato da un intonaco per murature altamente traspirante che, ed è qui la novità, in realtà svolge la triplice funzione di rinzaffo (che nell’intonacatura tradizionale è il primo strato), di intonaco e di zoccolatura (protezione del basamento). Su questo strato, verrà poi applicato un rasante traspirante, sempre a base di calce e come finitura, una pittura traspirante, disponibile in una vasta gamma di tinte.
Se fino a oggi pensavi di non poter osare tinteggiare la facciata in toni che non fossero prossimi al “neutro” (a eccezione di città “cromatiche” da sempre come Venezia o quelle sul litorale ligure) sappi che molte Amministrazioni comunali hanno allo studio nuovi “Piani del Colore” al fine di valorizzare gli scenari urbani e di restituire agli occhi dei cittadini luci, scorci, dettagli tutti nuovi… Una svolta che permetterà alle nostre facciate di rifarsi la carta d’identità cromatica e a noi, per quanto sarà possibile, di proiettare su di esse un ricco ventaglio di emozionanti sfumature. Siete pronti? La prima cosa da fare è informarsi presso l’Ufficio Colore del proprio Comune e, se si abita in condominio… scoprire i gusti cromatici dei propri vicini.
Che la febbre del colore abbia da sempre contagiato la street art, non fa notizia. La vera novità è che a esserne catturate adesso sono alcune Giunte comunali, che nell’intento di riqualificare interi quartieri, si rivolgono all’estro artistico di giovani “writer” per dipingere grintose e monumentali opere murali sulle facciate di palazzi residenziali a cui serve un restyling. È quanto è successo a Bologna, con l’apprezzatissimo Progetto Frontier, voluto dal Comune per cominciare a valorizzare alcuni condomìni di edilizia residenziale pubblica (vedi foto a lato). Insomma, pare che l’idea di cambiare look ai palazzi per dar loro uno stile Urban piaccia sempre di più alle Giunte, come a quella di Marcon (VE) che per il momento con il Progetto Murales comincia dalle zone pubbliche. Se l’idea ti piace e immagini già la tua nuova facciata maxi decorata, informati presso l’amministrazione locale per capire se hai possibilità.
Altra soluzione sono le pareti verdi. Questa sì che è una bella carta d’identità per il tuo muro: pensa solo all’effetto che ti fa vedere una di queste rigogliose facciate sbucare e “crescere” tra la selva di palazzi di cemento… e magari notarne, stagione dopo stagione, le mutazioni cromatiche. Ma quello a cui spesso non si pensa è che non solo il verde verticale abbellisce le facciate e fa bene alla nostra vista, ma influisce anche positivamente sul nostro benessere e sulla salute, garantendo protezione dagli agenti atmosferici, ombreggiando, isolando termoacusticamente, abbattendo le emissioni, regolando il micro e macroclima e filtrando le odiate polveri sottili che tanto inquinano. Tecnicamente, quest’opera di giardinaggio verticale sfrutta i principi dell’idrocoltura e si realizza su un prospetto foderato di piante che, trattenuto da strutture leggere e modulari ancorate a loro volta alla facciata -a circa 4 cm di distanza per garantirne la ventilazione- vengono alimentate da un sistema di irrigazione automatica. Ma ci sono anche soluzioni step-by-step per creare pareti verdi modulari con “quadri” o a “tasche” da fare crescere nel tempo.