Il grano saraceno deriva da piante appartenenti alla famiglia delle Polygonaceae. Il nome scientifico del grano saraceno è Fagopyrum esculentum. Viene per errore definito “cereale”, visto il suo impiego e le sue proprietà. Viene utilizzato per produrre maggiormente a scopo alimentare ma anche notevoli proprietà benefiche per l’organismo.
Il grano saraceno
Il grano saraceno presenta dei chicchi a forma di triangolo che vengono raccolti quando il colore diventa marrone scuro. Prima della trebbiatura i semi devono essere seccati al sole per circa venti giorni. I semi vengono usati per gli animali d’allevamento mentre la coltivazione avviene principalmente per ottenere la farina. Il grano saraceno non è una graminacea e viene erroneamente associato ai cereali.
Le origini di questa pianta non sono ancora state definite in modo sicuro. In un primo momento la provenienza della pianta era stata attribuita alla zona siberiana, mentre ultimamente le ricerche hanno stabilito che il centro più probabile sia l’Himalaya Orientale. In Europa grazie all’avvento dei Turchi la pianta si sviluppò durante l’epoca medioevale.
Proprietà e valori nutrizionali
Il grano saraceno contiene numerose vitamine del gruppo B, vitamina E e diversi amminoacidi. In linea di massima 100 grammi contengono circa 350 calorie. Il grano saraceno ha la seguente composizione
Acqua 10 %
Fibre alimentari 10%
Ceneri 2,1 %
Carboidrati, proteine e grassi.
Contiene inoltre alcuni minerali come
ferro
zinco
selenio
calcio
fosforo
Utilizzi e benefici del grano saraceno
Il principale utilizzo del grano saraceno è alimentare. Viene usato per preparare minestre, farina e la nota polenta saracena. Si utilizza per preparare alcuni tipi di pasta come i pizzoccheri valtellinesi o la soba del Giappone.